Il mio buongiorno si vede dal giardino

Classe 1985, originario di Giaveno (Torino), Mammoliti è dal 2014 alla guida del ristorante La Madernassa, all’interno dell’omonimo resort a Guarene (Cuneo). Nel 2020 ottiene il riconoscimento della seconda stella Michelin a soli 34 anni e lo scorso 18 Marzo gli viene assegnato da Acqua Panna e San Pellegrino il premio come Miglior chef dell’anno.
“Sono passato da spettatore a premiato; ero un ragazzino quando guardavo i grandi cuochi e pensavo: chissà come hanno fatto ad arrivare fino a quel punto della loro carriera? Come riescono a creare piatti tanto straordinari?”
Queste le parole dello chef Michelangelo Mammoliti poco dopo aver ricevuto il premio durante la XIV edizione della Guida Identità Golose, che si è tenuta il 18 marzo a Milano.
Il raggiungimento di questo traguardo è un orgoglio a livello nazionale per tutto il Piemonte. Quest’anno, poi, assume un significato ancora più importante. Da ormai oltre un anno la ristorazione si trova a fare i conti con una serie di difficoltà dettate dall’emergenza Coronavirus. La pandemia ha messo in ginocchio questo comparto, che dovrà rapidamente riprendere terreno dopo questi mesi persi nell’immobilismo.

“L’attribuzione del premio Miglior Chef assume quest’anno un significato particolare – ha dichiarato Elisa Pozzi, Sanpellegrino Events & Sponsorship Manager – non è solo la consacrazione di un giovane professionista che ha saputo esprimere il proprio talento al massimo livello ma una testimonianza di fiducia e vicinanza verso chi ha saputo confrontarsi con il periodo più complesso che il mondo della gastronomia abbia dovuto affrontare, senza mai rinunciare ai propri obiettivi. A Michelangelo e a tutti coloro che guardano al futuro mettendo sempre al primo posto qualità e ricerca, l’augurio di tornare al più presto a donare al pubblico momenti unici a tavola.”
La motivazione della guida curata da Paolo Marchi: “Piemontese di Giaveno, classe 1985 ha tradotto importanti apprendistati tra Italia (Gualtiero Marchesi in Franciacorta, Villa Feltrinelli con Stefano Baiocco) e Francia (Alain Ducasse, Pierre Gagnaire, Yannick Alléno e Marc Meneau) in uno stile molto personale e audace, tecnicamente rilevante e dalle forti inclinazioni green“.
Le dichiarazioni dell’autore e curatore Gabriele Zanatta: “In un paese e un pianeta in cui la sensibilità vegetariana acquista sempre più valore (in Italia vegetariani e vegani sono al 9%), oggi occorre assegnare più importanza che mai ai prodotti dell’orto e ai modi virtuosi e creativi di trasformarli in cucina, senza disperderne l’essenza e senza trascurare l’apporto nel menu di carne e pesce, naturalmente. Tutti generi alimentari valorizzati da Michelangelo, con un bagaglio tecnico che attinge dall’alta scuola italiana e francese“.

Incontenibile la gioia per un simile riconoscimento, arrivato dopo oltre un anno in cui la ristorazione mondiale ha dovuto far fronte a infinite false partenze. “È una bellissima soddisfazione ricevere questo premio, oggi più che mai. dichiara lo chef Mammoliti.
Nel mezzo dieci anni in cui Michelangelo si è fatto uomo e professionista: “È stato bello tornare a respirare, anche solo per mezza giornata, quell’atmosfera di un sistema di cuochi che si muove all’unisono, come strumenti di un’orchestra”.
Poi la dedica di un premio che ha il sapore della ripartenza:
“Il primo pensiero va alle mie brigate, di sala e di cucina, al loro lavoro incessante che mi ha permesso in questi anni di portare avanti la mia idea di cucina, sviluppando una filosofia che è la mia ma che mi auguro possa essere oggi condivisa e sposata da tutti”
Lo chef inoltre guarda al futuro con speranza e solidarietà verso i colleghi: “L’evoluzione continua e costante del mio lavoro è ciò che mi auguro. Come anche una maggiore serenità come categoria, nella speranza che presto la ristorazione possa tornare a dare sapore all’Italia intera. Auguro al nostro ristorante e a tutti i colleghi di poter presto riaccendere i fuochi e di avere sale gremite di gente”.“