Dal calcio alla cucina POP

All’età di 17 anni Davide era un calciatore che militava nella Rhodense, squadra di Rho, in serie C2. La vita però aveva in serbo una carriera molto diversa per lui, dovette lasciare il calcio a causa di una brutta frattura della tibia e del perone che lo portò quindi a focalizzarsi totalmente sulla cucina.
Dopo aver conseguito il diploma all’istituto Alberghiero, inizia la propria carriera con la guida dei più importanti cuochi del mondo: il primo ad accoglierlo è Gualtiero Marchesi. In seguito Oldani si sposta a Londra al “le Gavroche” di Albert Roux, prima di lavorare a Montecarlo per Alain Ducasse.
“Marchesi è stato quello che mi ha fatto entrare nel mondo della grande cucina, Roux mi ha aperto gli occhi sulla cucina francese e su come si lavora in un 3 Stelle Michelin che fa duecento coperti al giorno. Ducasse invece, mi ha insegnato la parte più manageriale di questo mestiere”.

Tornato a Milano nel 2003, apre a San Pietro all’Olmo, frazione di Cornaredo – in provincia di Milano – la trattoria D’O. Nel corso degli anni, il ristorante si vede assegnare molti riconoscimenti, tra cui la prestigiosa Stella Michelin dalla ”Rossa”.
Davide però non si ferma qui, nel 2008 otto ottiene l’Ambrogio D’oro, premio consegnato dal comune di Milano a personalità che si sono particolarmente distinte nel corso dell’anno, e pubblica diversi libri: Cuoco andata e ritorno, La mia cucina Pop e POP la nuova grande cucina italiana.

Sono molteplici le soddisfazioni per lo chef Oldani nel corso degli anni, da quando nel 2013 è stato invitato ad Harvard a quando nell’estate del 2016 è stato nominato dal CONI Food & Sport Ambassador e chiamato come chef a Casa Italia per le olimpiadi di Rio de Janeiro.
Una delle sue ultime grandi soddisfazioni è stata raggiunta il 25 Novembre di quest’anno, quando ha ricevuto la premiazione della sua seconda Stella Michelin e in aggiunta anche la nuova Stella Verde la nuova stella che premia la sostenibilità degli chef in cucina.